Le scuole superiori sono negli anni diventate tappe fondamentali dell’istruzione di un adolescente. Che sia un liceo o un istituto tecnico o professionale, arricchiscono l’alunno e l’alunna di competenze pratiche e di conoscenze teoriche, nonché gli permettono di sviluppare relazioni solide e durature nel tempo, fondamentali per lo sviluppo emotivo.
Oltre alle già note conoscenze che derivano dall’istruzione scolastica, però, l’Unione Europea ha stabilito delle competenze trasversali che l’alunno e l’alunna dovrebbe apprendere nel corso delle scuole superiori. Si tratta di conoscenze, capacità e qualità personali che caratterizzano il modo di essere di ogni alunno e il modo di porsi nella vita quotidiana, sul lavoro e nello studio. Si definiscono trasversali proprio perché non si riferiscono a specifiche conoscenze di una materia di studio, ma a un apprendimento generale di un modo di vivere e di approcciarsi nella quotidianità e in tutti i suoi contesti.
Le competenze trasversali dell’Unione Europea
Nel dicembre 2066, l’Unione Europea ha emanato la prima Raccomandazione delle Competenze Chiave per l’Apprendimento Permanente, aggiornandole poi nel 2018. Secondo l’Unione Europea, le competenze trasversali indicate come necessarie durante il percorso delle superiori si costituiscono di una combinazione di abilità, conoscenze e atteggiamenti che aiutano la persona a gestire tutti i contesti di vita, intimi e pubblici. Possono essere rafforzate nel corso della vita, ma è fondamentale che vengano apprese in tenera età e negli ambienti scolastici: conoscere bene sé stessi è il primo passo per costruire relazioni sane. In terzo luogo, si tratta di competenze che dovrebbero essere comuni a ogni cittadino, affinché ognuno abbia un forte senso di civiltà e di appartenenza alla comunità.
L’Unione Europea ne ha quindi individuate otto. La prima è la competenza alfabetica funzionale, che indica la capacità di farsi capire con termini semplici e specifici, in modo che la nostra comunicazione sia chiara, corretta e costruttiva. La seconda è la competenza multilinguistica, che inserisce come fondamentale l’apprendimento di almeno una lingua straniera: questo allarga il panorama culturale di ogni persona, ampliando il ventaglio di relazioni possibili, sia intime che lavorative.
La terza è la competenza matematica e la competenza in scienze, tecnologie e ingegneria. Questa considera il ragionamento logico e scientifico come base della comprensione di molti fenomeni naturali, che avvengono quotidianamente attorno a noi. Avere un ragionamento logico e scientifico consente di chiedersi il perché di certi fenomeni, stimolando quindi la curiosità e l’attenzione verso i dettagli.
La competenza digitale è la quarta e la sua importanza è evidente, nel mondo attuale: consente di muoversi con agilità e coscienza anche nel web, spesso insidioso e facile all’inganno. La quinta è la competenza personale, sociale e la capacità di “imparare ad imparare”: per dei ragazzi delle superiori è fondamentale sviluppare un’approfondita conoscenza di sé stessi, affinché ci si muova sempre di più a un ragionamento di società in cui non si è tanti singoli, ma un tutt’uno.
La sesta è la competenza in materia di cittadinanza, che indica l’acquisizione di conoscenze e competenze che facilitano la vita relazione, sociale e lavorativa e ne consentano l’esercizio nella piena legalità. La settima è la competenza imprenditoriale, cioè la capacità di valutare i propri obiettivi e di trovare tutte le strategie utili a realizzarli, traducendo le idee in azioni.
L’ottava, infine, è la competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali, cioè la capacità di riconoscere l’importanza dell’espressione di idee, emozioni ed esperienze attraverso produzioni artistiche come l’arte, la letteratura, la musica, la poesia e tutte le sue forme. Capire il valore umano dell’espressione artistica significa comprenderne l’importanza della tutela.