L’evoluzione tecnologica e l’avvento dell’Intelligenza artificiale ha reso le professioni sempre più multidisciplinari. In ogni ambito è, infatti, necessario coltivare saperi differenti per riuscire a rispondere alle esigenze del futuro e a svolgere la propria mansione con competenza e sicurezza.
La sanità, ambito molto tecnico e specifico che racchiude una molteplicità di competenze, non è esente da questo cambiamento e negli ultimi anni sono nate delle professioni e delle specializzazione che uniscono le competenze medico sanitarie ad altre conoscenze tecniche, in particolare ingegneristiche.
Sarà dunque sempre più diffuso per gli infermieri e il personale sanitario l’interesse ad acquisire la preparazione di un master in coordinamento infermieristico per ampliare le conoscenze economiche e gestionali con l’obiettivo di organizzare il reparto infermieristico e di elaborare i dati per contribuire all’evoluzione del lavoro.
Stesso discorso vale per i medici, che sono sempre più in contatto con gli ingegneri e per i quali il legame tra ingegneria e medicina si è tradotto in una serie di corsi di laurea che nel loro piano di studi uniscono le conoscenze mediche a quelle ingegneristiche, come ingegneria biomedica o medicina e tecnologie digitali.
Medicina e ingegneria: come si uniscono
L’obiettivo dei corsi di laurea che includono più materie apparentamenti distanti tra loro è di formare dei professionisti che sono in grado di interagire con le macchine di ultima generazione per fornire ai pazienti servizi sempre più mirati e diagnosi sempre più tempestive ed efficaci. Alle conoscenze sanitarie dunque sarà necessario aggiungere competenze tecniche di acquisizione ed elaborazione data.
Il contributo che la tecnologia e in particolare l’intelligenza artificiale sta fornendo alla scienza è ormai sotto gli occhi di tutti e non si può fare a meno nel cedere all’innovazione per migliorare la qualità della vita. A dirlo è anche il Ministro della salute che, intervenendo al Digital Health Forum di Roma ha dichiarato che ci sarà una piattaforma dedicata alla telemedicina che ha l’obiettivo di migliorare il rapporto medico-paziente e di favorire un accesso facilitato alla sanità pubblica, fiore all’occhiello del nostro Paese, che va assolutamente tutelata.
Le competenze per i medici, quindi, saranno diverse rispetto a qualche anno fa e dovranno acquisire dimestichezza anche con gli strumenti digitali per ottimizzare i tempi e gestire al meglio il loro lavoro.
Il futuro dei medici ingegneri
Per quanto concerne il legame tra medicina e ingegneria il futuro prevede la nascita di professionisti con doppia laurea, in medicina e ingegneria, che avranno il compito di guidare le nuove frontiere della cura, unendo la conoscenza di discipline come l’elettronica e la sensoristica, le tecniche di programmazione e di sicurezza informatica all’anatomia umana, all’istologia e all’embriologia.
Altro collegamento tra medicina e ingegneria è dato anche dalla biomedica che è una laurea che ha l’obiettivo di migliorare l’erogazione dei servizi sanitari. L’ingegnere biomedico, infatti, collabora con laboratori, centri di ricerca, strutture sanitarie e personale medico per ottimizzare i processi di studio delle patologie, l’esecuzione delle operazioni e la produzione di ausili medicali, come la realizzazione di organi artificiali, lo sviluppo di protesi, la creazione di biomateriali per l’ingegneria dei tessuti.
L’ingegnere biomedico può operare come dipendente di strutture pubbliche o come libero professionista e svolge il suo lavoro principalmente in equipe considerando la multidisciplinarietà necessaria allo svolgimento del lavoro.