Se non hai mai sentito parlare di Realtà Virtuale, in questo articolo ti spiegherò cos’è e a cosa serve, ma soprattutto per cosa può essere usata e la ragione per la quale sta avendo moltissimo successo in differenti ambiti di applicazione. Partiamo subito!
Cos’è la realtà virtuale?
Con il termine realtà virtuale si identificano vari modi di simulare ambienti reali o totalmente virtuali, di fantasia, mediante l’utilizzo di computer e l’ausilio di interfacce appositamente sviluppate chiamate Visori.
Questi ultimi sono il fulcro fondamentale per accedere alla Realtà Virtuale e per questo motivo, molte aziende Hi-Tech hanno in programma l’immissione sul mercato di visori sempre più accurati, con angoli di visione a 360°, che permettano all’utente di immergersi totalmente nei Metaversi virtuali di gioco o di lavoro con un realismo senza eguali mai raggiunto.
Infatti la Realtà Virtuale non viene usata, al contrario di quello che si pensa, solo nell’ambito “gaming”, ma impiegata anche in molti settori professionali, come l’architettura e il design di automobili ed il settore medico sanitario, per citarne due fra i principali. Ovviamente però, il settore del gioco online è molto presente sulle novità della scena tecnologica odierna, in quanto lo svago e l’intrattenimento, ormai già “digitalizzati” da anni, hanno un bisogno costante di novità e stimoli nuovi per mantenere il target di utenze già acquisito. Pensiamo ad esempio all’evoluzione dei videogiochi e dei giochi su pc dagli anni Novanta ad oggi: sarebbe impossibile oggi, pensare di tornare indietro sulle tecnologie utilizzate. Queste sono il vero successo dei videogame, sempre più accattivanti, realistici ed immersivi. Anche giochi che prima erano appannaggio delle sale giochi, oggi si sono evoluti e trasformati in gioco digitale, come ad esempio le slot Starburst e tutti i giochi di questo genere.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati dalle aziende tecnologiche, entro il 2030, bisognerà però fare i conti anche con i lati oscuri della tecnologia e soprattutto dei visori 3D, nel mirino più volte per dare effetti negativi agli occhi e alla salute in generale. Una volta perfezionati però, il mondo sarà completamente Hi-tech e ci potremmo ritrovare come nel film di Steven Spielberg, “Ready Player One”, alla prese con i Mondi Virtuali (o “Metaversi”) nei quali svolgere azioni quotidiane, addirittura il lavoro! Grazie alla Realtà Virtuale sarà possibile poi connettersi per scambiare denaro (virtuale anch’esso, come i Bitcoin) e accedere a piazze di scambio nel quale acquistare oggetti virtuali. In realtà a proposito di questo tema, forse non sai che famose case della moda, hanno già lanciato i primi “oggetti virtuali collezionatili” da un valore economico da capogiro. Borse, scarpe, accessori vari, potrebbero presto trovare un canale di vendita direttamente in forma digitale, facendoci passare così dall’acquisto di beni reali su negozi virtuali, a beni virtuali in mondi virtuali!
L’interesse crescente delle imprese per il Metaverso
Le aziende hanno sempre più un interesse maggiore nei confronti di tutto ciò che è digitale, per ovvie ragioni: è cambiato il modo di interagire e di acquistare da parte degli utenti. Questi sono poi sempre più esigenti, attenti alle novità e attratti dalle nuove tecnologie. Come già citato nell’esempio del gaming, nel quale i giocatori di oggi sono sempre più attirati da giochi che possano rompere il confine fra gioco stesso e realtà, anche per gli acquisti di beni di diverso tipo, si stima che gli E-commerce siano preferiti oramai rispetto i negozi fisici. I motivi sono ben immaginabili e a prescindere dalla comodità della consegna a casa, c’è anche un fattore inerente la molteplicità dei mezzi di pagamento.
Se è vero che alcune grandi aziende hanno già lanciato NFT (oggetti digitali unici dal valore economico reale) è altrettanto vero che le piccole medie imprese in Italia sono alle prese con la transizione digitale, la creazione di e-commerce e il lancio di nuovi prodotti tramite l’advertising digitale proposto dai social e da Google.
L’analisi del nuovo Osservatorio Realtà Aumentata e Metaverso della School of Management del Politecnico di Milano ha evidenziato come le imprese siano tutte trepidanti di poter vendere i loro prodotti nel Metaverso di cui tanto si parla, ma di come in realtà, un vero e proprio Metaverso non sia ancora stato creato, ma solo “tanti multiversi”. Infatti, per un vero e proprio Metaverso, si devono rispettare e soddisfare i seguenti requisiti: ci deve essere un ecosistema immersivo, persistente, interattivo e interoperabile, composto da mondi virtuali interconnessi tra loro in cui le persone possono socializzare, lavorare, effettuare transazioni, giocare e creare.
Ma quali sono le aziende interessate al Metaverso definitivo?
Fra i vari progetti, spicca in primis quello del mondo del Retail, atto a vendere prodotti virtuali o a creare touchpoint, collegati al sito, per vendere prodotti reali a persone che si interfacceranno con avatar virtuali. Ancora ci sono industrie che offrono servizi per intrattenere la Community (giochi, svago digitale di ogni sorta come salotti, circoli, tornei di e-sport, ecc..) e infine Agenzie di HR che propongono colloqui, corsi e servizi di affiancamento professionale direttamente nel Metaverso.
Il rischio è certamente quello di approcciarsi con un modello di business sbagliato al nuovo Metaverso, solo per avere un ritorno mediatico, ma d’altronde l’attesa per i Big del settore è stremante. Vedremo nei prossimi anni quello che accadrà, per ora, se sei interessato a questo tema puoi sbirciare sulle piattaforme più famose come “The Sandbox” o “Decentraland” che uniscono un po’ il concetto di Metaverso e gaming di ultima generazione insieme.