Con il termine latifoglie riconosciamo tutta la categoria di piante e alberi a foglia larga senza una particolare distinzione di forma. Il termine scientifico con cui si catalogano queste piante è angiospermae. Gli alberi di latifoglia si adattano bene a ogni tipo di clima purché non sia particolarmente estremo, sebbene amino temperature miti, proprio per questo motivo è facile trovare molti esemplari nei nostri parchi, nei boschi e nei nostri giardini. Si adattano anche ai climi più umidi e tropicali, infatti non è difficile trovarne nelle foreste pluviali.
Le diverse tipologie di latifoglie
Tra le principali latifoglie troviamo gli alberi di:
- Rovere;
- Frassino;
- Leccio;
- Olmo;
- Pioppo;
- Acero;
- Castagno;
- Platano;
- Tiglio;
- Carpino;
- Sughero;
- Noce;
- Eucalipto;
- Betulla;
- Quercia.
Latifoglie: utilizzi
Data la varietà relativa agli alberi di latifoglie, non esiste un utilizzo univoco e precipuo che li caratterizza, ma trovano ampia applicazione in più settori e anche nella nostra comune vita quotidiana.
Ti sarà certamente capitato di passeggiare in assolati pomeriggi estivi lungo viali alberati ed esclamare “Oh, finalmente un po’ di ombra!”. Ecco, uno degli utilizzi delle latifoglie è proprio quello di fungere da alberi ombreggianti nelle nostre città.
Un utilizzo decisamente più pratico delle latifoglie è quello del legno, che può essere usato nell’industria dell’arredamento ma anche come fonte di riscaldamento per stufe e camini. L’albero del sughero ha addirittura un suo utilizzo esclusivo.
Anche l’industria erboristica, farmaceutica e cosmetica godono delle ampie applicazioni degli utilizzi delle latifoglie. Un comunissimo esempio può essere quello dell’eucalipto. L’olio di betulla invece, estratto direttamente dalla corteccia, viene utilizzato come repellente per insetti. In Italia il legno di betulla non viene particolarmente utilizzato nell’industria dell’arredamento, al contrario dei paesi nordici.
Ovviamente anche l’utilizzo alimentare ricopre un ruolo importante, basti pensare a due delle latifoglie più conosciute: il noce e il castagno.
Come si coltivano
Anche nel caso della coltivazione, come per gli utilizzi, non esiste una tecnica univoca perché la varietà di piante e alberi classificabili come latifoglie è davvero ampia. Esistono però degli accorgimenti e delle caratteristiche che accomunano questa varietà botanica.
Se hai deciso di mettere delle piante di latifoglie in giardino, ti sarà utile sapere che è preferibile orientare il tuo acquisto direttamente su una pianta adulta, che potrai facilmente trovare in un qualsiasi vivaio che si occuperà direttamente del trasporto.
Una pianta di latifoglie adulta necessita di un ampio spazio per poter crescere in maniera sana e di una media di 25 litri di acqua al giorno. Soprattutto nei mesi caldi sarà necessario provvedere all’innaffiatura quotidiana con un apposito sistema di irrigazione. Nei mesi più freddi si può essere decisamente meno fiscali.
Per quanto riguarda la potatura, ricordiamo che è un passaggio importantissimo perché si tratta di alberi di dimensioni notevoli che per poter essere sicuri necessitano di essere tenuti in ordine. Inoltre, la potatura dei rami secchi garantisce nuove e rigogliose fioriture.
Per avere un bel giardino di latifoglie, ricorda anche di curare i tuoi alberi perché, come tutte le piante, sono soggetti a malattie e parassiti tipici. Prevenire non è facile, soprattutto perché si tratta di grandi alberi ubicati in ampi giardini, ma se dovessi accorgerti di qualcosa di strano, contatta immediatamente una ditta che si occupa di giardinaggio.