San Siro santo: di quale città è il patrono? Qual è la sua storia?

San Siro santo è tra i Santi oggi più conosciuti. Oggi i suoi resti sono conservati, con estrema cura, all’interno di un’urna ottocentesca realizzata in cristallo e tempestata, è proprio il caso di dirlo, di pietre. La collocazione è in un altare all’interno della città di cui, oggi, è il patrono. Nonostante la sua figura sia per lo più avvolta nel mistero, ci sono alcune cose note sulla sua storia che vale la pena evidenziare. Con il suo nome è nota anche una “maledizione” che, però, con lui non ha nulla a che vedere. Di quale città, comunque, è patrono? Cosa sappiamo della sua storia? Scopriamolo.

San Siro Santo, la sua storia

San Siro Santo non ha una storia chiara e precisa. Tutto quello che sappiamo ci viene tramandato, dal passato, quasi come si trattasse di una leggenda. Comunque, in base ad alcuni manoscritti risalenti al Quattordicesimo secolo, Siro era il ragazzo di cui tutti abbiamo letto nella Bibbia dal momento che proprio lui avrebbe portato a Gesù le ceste di pane e pesci che poi furono moltiplicati. Da qui, Siro sarebbe giunto a Roma insieme a Pietro e da qui sarebbe partito per la Val Padana al fine di convertire alla religione i popoli di quelle zone. Fu a questo punto che divenne il primo vescovo di Pavia.

San Siro santo non si fermava, però, alla predicazione all’interno della città che lo aveva scelto come suo primo vescovo. Egli, infatti, si spostava in tutta la regione dove andava a predicare città per città. Di questo, oggi, i fedeli al santo si vantano anche perché San Siro a Pavia ancor prima del primo vescovo a Milano (da cui Pavia dipendeva). Abbiamo anticipato come al nome di San Siro sia legata una maledizione che, però, nulla ha a che vedere con lui. A darle il nome fu un sacerdote di Pavia di nome Sante Sire che preannunciò la caduta della Torre Civica di Pavia durante un venerdì 17. Cosa che, poi, avvenne effettivamente il venerdì 17 marzo 1989.

Di quale città è patrono?

San Siro santo è, oggi, il santo patrono della città di Pavia di cui, come anticipato, fu il primo vescovo. I suoi resti furono inizialmente seppelliti nella Chiesa dei Santi Gervasio e Protrasio tranne, poi, essere spostato all’interno del Duomo di Pavia dove oggi riposa all’interno di una cappella costruita per lui da Bramante. La festa che ricorda San Siro si festeggia ogni anno il 9 dicembre seppure dal 1969 il santo non sia più presente all’interno del calendario dei santi cattolici.

Proprio in questa data, le pasticcerie di Pavia si riempiono dei cosiddetti dolci di San Siro. Si tratta dei cosiddetti “sansirini”, prelibati dolcetti di pan di spagna al cioccolato imbevuti nel rhum e farciti con crema alla nocciola. A ricoprirli una golosissima glassa al cacao con la scritta “San Siro” ad onorare il santo patrono della città di Pavia.

Danila Autore

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