Tetralgia di fallot: cos’è, cause e rimedi

E’ difficile tener testa a tutte le patologie mediche solo attraverso il web, è vero, però tentiamo di rendere di semplice apprendimento e fruibile il più possibile una materia ostica come quella legata alla medicina, oggi parliamo di questa malformazione congenita legata al cuore che è la tetralgia di fallot.

Tetralgia di fallot: cenni storici e curiosità

Per la prima volta, questa malattia fu descritta da Niels Stense, nel lontano 1672, solo dopo qualche tempo, nel 1888 per la precisione, un medico francese da cui la malformazione prende in effetti il nome, ne descrisse le circostanze precise in cui si manifestava, e per l’appunto, la malformazione si manifesta quando la comunicazione fra i due ventricoli, le due parti pompanti del cuore non è perfetta e si soffre del così detto difetto del setto ventricolare,si manifesta inoltre quando, si soffre della  aorta a cavaliere ovvero quando nell’origine biventricolare della aorta c’è qualche difficoltà. Altre due componenti importanti di questa patologia sono :una stenosi ovvero un restringimento ventricolare e sottoventricolare dei polmoni, e un’ipertrofia ovvero un ingrossamento muscolare del ventricolo destro. Questi i 4 componenti della Tetralgia di Fallot.  Parliamo di una malformazione congenita di tipo cardiaco con cianosi più frequente, e rappresenta il 10% di tutte le patologie congenite che riguardano il cuore ed i suoi strumenti.

Un soffio al cuore: sintomi e rimedi

Cosa può darci cenno che qualcosa all’interno del nostro apparato cardio- circolatorio non va? Bene, per quanto riguarda la patologia di cui sopra, ci sono dei sintomi che possono indirizzare il paziente, quali: difficoltà di respirazione, stanchezza ed andatura claudicante,svenimento ed il così detto soffio cardiaco.  Questi sintomi, elencati possono indirizzare l’idea, ma ciò non toglie che bisogna recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino.  Oggi per quanto riguarda il trattamento medico, si tende ad intervenire con un by pass. Infatti quando passa poco sangue nell’arteria polmonare, accade che questa non si sviluppa e questi bambini nascono con l’ipoplasia del tronco polmonare che varia in bene o in male, a seconda del livello di stenosi. Più è forte la stenosi, più grave è questa patologia e di conseguenza meno sangue passa nella arteria polmonare, più le arterie polmonari di questi bambini saranno ipoplasiche, cosa vuol dire? che saranno soggetti a tetralgia di Fallot. Quando ci troviamo di fronte ad un bambino con questa patologia, il trattamento è cento volte più delicato, e nello specifico: è bene accertarsi del grado di sviluppo del circolo polmonare, che determina o meno che genere di intervento il medico può apportare. Il primo intervento conosciuto per un bambino con questa patologia, era quello definito di palliazione e nello specifico: Blalock ( il medico che intuì che facendo diversamente il bambino avrebbe perso la vita) allora ideò il distacco dell’arteria succlavia di dx attaccandola alla polmonare, così facendo il bambino avrebbe vissuto. Con lo sviluppo della medicina, ovviamente l’intervento è andato migliorando, oggi la palliazione è la preparazione all’intervento chirurgico vero e proprio, infatti la differenza sta nell’ invece di usare la succlavia si sono usate delle protesi artificiali come ponte tra la succlavia e l’arteria polmonare o addirittura tra l’aorta ascendente e l’arteria polmonare.

Per concludere ogni rimedio comporta l’intervento di un medico specialista, non sottovalutate i sintomi, e siate coraggiosi, chiedete un’opinione esperta!

Maria Autore

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