Spettacoli con i torelli: dove si tengono i rodei? E quando?

Il rodeo è uno sport in cui gli atleti devono superare alcune prove legate all’allevamento dei bovini nelle praterie. Diffuso negli USA, in Messico, in Cile, in Argentina, in Uruguay e nello stato di Rio Grande do Sul in Brasile, prevede che gli atleti si vestano da cowboy o gauchos e gareggino in qualche specialità.

Si tratta a tutti gli effetti di una competizione sportiva ed è composto da cinque prove da superare. La prima è quella di montare un cavallo selvaggio dotato di sella, la seconda invece prevede che il concorrente monti un cavallo senza sella. Si passa poi alla prova della monta di un toro, poi della lotta con un manzo e infine della cattura di un vitello con un Lazo.

La storia del rodeo

Il rodeo trova le sue origini nei primi anni in cui si inizia ad allevare intensivamente i bovini. A quei tempi, dopo aver radunato le mandrie, una o due volte all’anno i vaccari le trasportavano ai mercati per venderle. Per attirare i compratori, però, improvvisavano competizioni sul momento, per mostrarne le abilità e per dimostrarsi capaci allevatori. Il primo rodeo accertato è del 1872 e si è tenuto nel Wyoming, a Cheyenne.

Uno dei campioni più noti a livello internazionale è Yakina Cannutt, la controfigura di Clark Gable e Tyrone Power. I rodei si svolgono nelle arene, caratterizzate tutte da una grande area aperta dove avviene la manifestazione. Questa è circondata da un recinto molto alto, per proteggere il pubblico. Inoltre, su ogni angolo dell’arena ci sono uscite, nel caso in cui i cavalieri debbano uscire rapidamente per mettersi in salvo.

La cavalcata del toro

Quando si pensa al rodeo, l’immagine più frequente e più comune è la cavalcata del toro. Questa prevede che un cavaliere salga su un toro e tenti di rimanere montato mentre questo cerca di liberarsene. Il toro americano è definito tra gli sport più pericolosi: per avere un punteggio, il cavaliere deve rimanere sul toro per almeno otto secondi. Una mano deve afferrare la corda legata dietro le zampe anteriori dell’animale e l’altra, se tocca il corpo del toro o dello sportivo stesso, causa la penalità di un giro senza punteggio.

L’addomesticamento dei tori ha origini molto antiche, che risalgono addirittura alla cultura minoica. Uno dei primi concorsi messicani di abilità equestri fu il Jaripeo, nel XVI secolo. Sebbene all’inizio nei rodei si era soliti portare i tori fino alla morte, oggi la competizione si è evoluta e tende a concludersi dopo il raggiungimento degli otto secondi e, in generale, fino a quando il toro non è stato domato.

Marco Autore