I motivi per cui si pensa all’ingaggio di un detective possono essere davvero tanti, ma una volta che si è presa questa decisione è il momento di affrontare un altro dilemma: come scegliere l’investigatore privato? Bisogna valutare con attenzione diverse cose perché l’offerta sul mercato è abbastanza ampia e la professione è talmente complessa e delicata che l’incarico deve essere assegnato solo a chi possiede determinati requisiti.
I requisiti minimi, il rispetto della privacy e il mandato professionale
La prima cosa da valutare prima di scegliere l’investigatore privato è proprio la presenza dei requisiti minimi previsti dalla legge: innanzi tutto l’agenzia deve possedere un’autorizzazione o una licenza rilasciata dalla Prefettura competente per territorio al rappresentante legale della società (senza questo documento è vietato esercitare la professione di investigatore privato) e poi deve avere una sede, ovvero un luogo fisico (ufficio commerciale) dove i possibili clienti possono vedere la licenza prefettizia e visionare le tabelle tariffarie dettagliate per i vari servizi offerti.
La normativa prevede anche che lo svolgimento delle attività di indagine deve essere fatto in modo tale da garantire il rispetto della privacy, quindi bisogna assicurarsi che il detective sia in grado di adottare delle misure di sicurezza in grado di tutelare i dati personali; ovviamente per il cliente è molto difficile accertarsi personalmente di questo aspetto, ma può comunque chiedere al detective quali sono le modalità di trattamento e conservazione dei dati raccolti durante le investigazioni; gli investigatori che dimostrano di trattare con superficialità o approssimazione questo argomento non andrebbero presi in considerazione.
È molto importante anche scegliere l’investigatore privato che stipula il mandato professionale nel modo corretto; il mandato deve tassativamente indicare i dati anagrafici del mandante, che deve essere identificato con un documento di identità, i dati societari del detective (sede, partita Iva, ragione sociale…), il nominativo della persona che sarà oggetto di indagini e l’eventuale grado di parentela con il cliente, i motivi dell’investigazione, il diritto legale che il mandante vuole esercitare tramite l’indagine (per esempio licenziamento per giusta causa, separazione e così via), il luogo, la data e la firma del committente. L’incarico viene poi inserito nel Registro degli Affari conservato negli uffici dell’agenzia investigativa, a disposizione di eventuali verifiche da parte degli organi competenti.
Fattori da considerare per scegliere l’investigatore privato giusto
Con la diffusione di internet è sicuramente diventato più facile individuare gli operatori del settore, ma paradossalmente è diventato anche più difficile scegliere l’investigatore privato giusto, visto che navigando sul web è possibile imbattersi anche in soggetti di reputazione più o meno dubbia. Bisogna diffidare da chi applica tariffe troppo economiche (è difficile svolgere servizi investigativi senza ricevere un adeguato compenso) e da chi promette di poter fare cose che non sono consentite dalla norma (come ad esempio usare strumenti per accedere alle banche dati riservate alla Pubblica Amministrazione). Bisogna fare molta attenzione anche a quelle agenzie che assicurano di svolgere ovunque la loro attività: spesso chi si comporta in questo modo alla fine si affida ad agenzie terze, quindi è meglio affidarsi ad operatori locali, in modo da garantire anche il contatto diretto tra detective e cliente.