Era un addetto ai dirigibili: ecco cosa facevano gli aerostieri!

La prima nazione che incluse nelle sue forze militari una disciplina fu la Francia, che già nel 1794 costituì la prima compagnia di “aérostiers” e, già nell’anno successivo, ne istituì una seconda. Impiegati nelle osservazioni dall’alto, gli aerostieri hanno fisicamente e materialmente contribuito ad alcune vittorie della nazione.

Gli aerostieri sono i lavoratori addetti ai dirigibili e hanno ruoli importanti nelle strategie militari e difensive dei paesi. Soprattutto, l’hanno avuto durante i conflitti mondiali. Se la Francia è stata la prima nazione ad averli, l’Italia arriva a costituire una “Sezione Aeronautica” solo nel 1885.

La storia degli aerostieri in Italia

Se in Francia questo ruolo è stato istituito alla fine del Settecento, in Italia solo nel 1885 nacque una sezione dell’esercito dedicata all’aeronautica. Guidata dal Tenente Alessandro Pecori Giraldi, questa sezione era dotata di due palloni di forma sferica, chiamati Torricelli e Africo. La sua prima sede era al Forte Tiburtino e, successivamente, a Castel Sant’Angelo.

Nei primi anni dalla sua nascita, la sezione aeronautica crebbe molto, tant’è che dopo l’abbandono del pallone sferico questa sezione venne impiegata per la guerra in Libia, nella campagna italo-turca del 1911-12 con il “drachen balloon”, dalla forma cilindrica allungata. Questo era stato inventato in Germania nel 1897 e, da quel momento, venne inserito in tutti gli eserciti, che lo usarono anche durante la prima guerra mondiale.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, gli aerostieri hanno avuto in Italia ruoli sempre più importanti e ogni sezione, dalla pianura alla montagna, aveva un gruppo di aerostieri. Di anno in anno, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale in poi, però, questa specialità si vide ridurre sempre più la necessità fino alla sua graduale scomparsa.

Gli aerostieri nelle guerre mondiali

Sia nella Prima che nella Seconda Guerra, gli aerostieri furono fondamentali nell’osservazione del campo di battaglia e nell’osservazione del tiro. In particolar modo nella seconda, l’osservatorio degli aerostieri era fortemente esposto all’offesa avversaria, poiché posizionato in un luogo molto visibile. Per difenderlo, i soldati usavano mitragliatrici antiaeree o aeroplani da caccia ma non sempre era possibile farlo. I palloni dovevano infatti avere un ampio campo di osservazione: rispetto agli aeroplani, consentivano maggiore tempestività nella comunicazione, nonché sicurezza.

Il pallone era tenuto a terra da cavi d’acciaio che, a seconda del movimento che gli si faceva fare, poteva far abbassare o far salire l’aerostato. L’osservatore, a bordo, comunicava quindi con quelli a terra mediante un circuito telefonico, basato sul cavo di metallico di ritegno. Munito di paracadute di seta, moltissimi aerostieri che si trovarono il pallone devastato dalle mitragliatrici nemiche si son salvati proprio grazie a questo paracadute.

Giulia Autore