Infezione degli impianti dentali, quando può accadere

L’infezione all’impianto dentale, anche conosciuta come perimplantite, spesso è provocata dagli stessi agenti patogeni che sono responsabili della parodontite e può essere una delle possibili cause della perdita dell’impianto nel tempo. Se diagnosticata nelle fasi iniziali è possibile intervenire senza ricorrere alla chirurgia, mentre nel caso in cui l’infezione fosse già arrivata a interessare l’osso che ospita l’impianto diventa indispensabile un intervento chirurgico.

È quindi, molto importante riuscire a riconoscere in tempo i sintomi e parlandone con uno specialista, sottoporsi alle necessarie cure per risolvere il problema. Non bisogna, però, confondere la perdita di un impianto per perimplantite dalla perdita di un impianto nel corso delle settimane o mesi successivi al suo inserimento. La perimplantite, in realtà, è un processo cronico che si sviluppa molto lentamente. Scopriamo insieme, seguendo i consigli degli esperti, quando può manifestarsi un’infezione degli impianti dentali.

Perché si forma l’infezione?

Nel caso in cui la perdita di un impianto si manifesti subito dopo avere effettuato un intervento di implantologia dentale, la causa potrebbe essere legata:

  • a un’insufficiente sterilizzazione del campo operatorio;
  • al surriscaldamento dell’osso;
  • alla mancanza di stabilità al momento del suo impianto;
  • a un sovraccarico occlusale della vite implantare.

La perimplantite, come spiega il Dott. Todisco, esperto in odontoiatria e protesi dentaria sul sito curareparodontite.it, è un’infezione batterica che può interessare gli impianti dentali e che può manifestarsi anche diversi anni dopo l’intervento.

A determinare la sua comparsa spesso è l’accumulo di placca e tartaro, quindi, una scarsa o scorretta igiene orale domiciliare associata a una mancanza di sedute di igiene orale professionale (a cui coloro che sono maggiormente soggetti alla parodontite e alla perimplantite dovrebbero sottoporsi ogni tre mesi). Le possibili principali cause di perimplantite possono essere:

  • predisposizione genetica, come nel caso della parodontite;
  • la presenza di una corona imprecisa che può determinare un aumento dell’accumulo di placca attorno all’impianto;
  • la mancanza del punto di contatto che può determinare un accumulo di cibo e placca tra i denti;
  • la presenza di cemento sotto la gengiva che viene aggredito da batteri.

Per questi motivi oggi si prediligono le protesi avvitate su impianti. L’insorgenza delle infezioni può essere, infatti, collegata alle condizioni che determinano un maggiore accumulo di placca e tartaro sotto la gengiva.

Sintomatologia

L’infezione solitamente si può manifestare con un sanguinamento spontaneo e gonfiore della zona interessata, con presenza di sapore metallico alla salivazione e mobilità dell’impianto dentale. La perimplantite agisce in modo simile alla parodontite provocando un riassorbimento osseo attorno agli impianti e provocando la perdita della protesi.

Si tratta di un processo lento le cui conseguenze più gravi (come la perdita dell’impianto dentale) possono essere evitate attraverso interventi chirurgici di rigenerazione ossea. Se sono presenti i sintomi è necessario rivolgersi tempestivamente a un parodontologo e implantologo esperto per effettuare una visita accurata e degli esami radiografici. Una radiografia endorale, un sondaggio parodontale e un esame clinico potranno aiutare lo specialista a fare una diagnosi precisa.

Come prevenire la perimplantite?

Per evitare che possa insorgere un’infezione all’impianto dentale, il paziente deve in modo attento e preciso prendersi cura della propria igiene orale in casa, seguendo tutte le indicazioni del proprio medico. Al termine dell’intervento di implantologia, il paziente viene informato su tutti i comportamenti corretti da mantenere sia nelle ore successive all’inserimento degli impianti che nei mesi a seguire.

Importante anche sottoporsi a controlli periodici dopo l’intervento e a delle sedute di igiene professionale. Durante le visite di controllo e di igiene professionale, il dentista avrà modo di verificare lo stato di salute dell’impianto ed eventualmente individuare tempestivamente i primi sintomi. Se il paziente è un fumatore dovrà cercare di eliminare o ridurre il consumo delle sigarette. Il tabagismo è una delle più comuni e frequenti cause di infezioni del cavo orale e può accelerare tutti i sintomi infettivi e infiammatori.

 

Chiara Autore