Per un dipendente pubblico è piuttosto semplice ottenere un finanziamento in tempi veloci. Ma, ovviamente, bisogna applicare alcuni accorgimenti per riuscire a trovare il miglior prestito personale del momento. Tra un prodotto e l’altro, infatti, ci può essere anche una sostanziosa differenza sia per quel che riguarda il tasso di interesse che per le condizioni di erogazione.
In questa mini guida cercheremo di spiegare, in maniera dettagliata, come trovare il miglior prestito per dipendenti pubblici. Quindi se sei un ministeriale, un dipendente di una società pubblica o controllata dallo stato, dalle regioni o da un ente locale, potrai trovare informazioni utilissime e scoprire quali sono i migliori finanziamenti del momento.
Prestiti per dipendenti pubblici: la cessione del quinto
Il prestito per eccellenza per i lavoratori dipendenti del settore pubblico è la cessione del quinto, in assoluto lo strumento preferito sia dagli istituti di credito che dai lavoratori stessi. La cessione del quinto altro non è che un prestito personale non finalizzato, per il quale cioè non è necessario indicare la finalità del prestito, ma è possibile usare la somma richiesta per qualsiasi utilizzo, come l’acquisto di auto e moto, le ristrutturazioni edilizie, l’acquisto di mobili ed elettronica, l’ottenimento di liquidità o il consolidamento debiti, il pagamento di viaggi e corsi di studi specialistici.
La cessione del quinto è un tipo di prestito particolare, la cui richiesta deve essere avallata oltre che dalla banca anche dal proprio datore di lavoro, che una volta attivato il prestito sarà lui stesso a rimborsarlo attraverso una trattenuta diretta sulla busta paga del lavoratore.
Proprio a causa di questa caratteristica è possibile richiedere prestiti tramite la cessione del quinto anche se protestati, pignorati, segnalati come cattivi pagatori o se con altri finanziamenti in corso. Il limite della cessione del quinto è l’importo richiedibile, vincolato alla rata mensile che non può superare per legge 1/5 dello stipendio netto.
Questa norma è stata introdotta proprio per garantire i lavoratori dal rischio di indebitamento eccessivo. Inoltre, l’importo richiedibile è legato anche alla durata del prestito, che non può superare i 120 mesi. Nella maggior parte dei casi, i tassi di interesse, sia il TAN, il tasso annuale nominale, che il TAEG, il tasso annuale effettivo globale, cioè il vero costo del prestito comprensivo di tutti i costi, sono offerti a condizioni vantaggiose rispetto alle medie di mercato, proprio perché questi lavoratori rappresentano una sicurezza per le banche.
Altri costi possono essere legati all’istruttoria della pratica, alle spese di gestione, all’invio della documentazione periodica o alle imposte di bollo. Inoltre, con la cessione del quinto è obbligatorio sottoscrivere una polizza assicurativa sulla vita e contro l’eventuale perdita del lavoro, il cui costo viene calcolato all’interno della rata mensile.
Nel caso si voglia estinguere anticipatamente è possibile farlo pagando una commissione dell’1% dell’importo rimasto da rimborsare del prestito. Per quanto riguarda la documentazione è necessario presentare il proprio documento d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga. Ovviamente è necessario avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, un’anzianità di servizio di almeno 3 mesi ed un’età massima che varia da istituto ad istituto, ma che normalmente si aggira sui 65 anni d’età da non superare al termine del rimborso del prestito.
In alcuni casi è possibile richiedere la cessione del quinto anche con un contratto di lavoro a tempo determinato. In questo caso però la durata del prestito sarà legata a quella del proprio contratto di lavoro. Alcuni istituti di credito richiedono a questa tipologia di lavoratori anche delle garanzie aggiuntive, come il TFR maturato a garanzia del debito o la firma di un garante.
Delega di pagamento per dipendenti pubblici
La delega di pagamento o doppio quinto, altro non è che la possibilità di raddoppiare la cessione del quinto, arrivando ad una rata mensile fino a massimo il 40% dello stipendio netto, cioè i 2/5, mentre in alcuni casi è anche possibile arrivare fino al 50%.
Le caratteristiche della delega di pagamento sono le stesse della cessione del quinto, come la durata massima di rimborso di 120 mesi, il pagamento da parte del proprio datore di lavoro tramite trattenuta diretta sullo stipendio.
Inoltre ci sono l’assicurazione obbligatoria, i tassi fissi, la clausola di estinzione anticipata e la documentazione necessaria per la sua richiesta.
Ovviamente, essendo un prestito mirato ad aumentare l’importo del prestito richiedibile, molto dipenderà dalla propria capacità economica e dalla propria anzianità di servizio, all’aumento delle quali aumenterà anche l’importo richiedibile dal lavoratore.
Migliori deleghe di pagamento
Tra le migliori deleghe di pagamento, oltre a quelle dei soliti Unicredit, Intesa Sanpaolo, BNL e Findomestic, troviamo anche quella di Figenpa, che propone di richiedere fino a 50.000€, rimborsabili da 24 a 120 mesi con dei tassi d’interesse particolarmente vantaggiosi.
Inoltre è possibile richiedere un anticipo sul prestito subito disponibile, iniziare a pagare dopo 60 giorni dall’erogazione dello stesso e non dover presentare nessuna documentazione aggiuntiva alla propria busta paga.
Un altro prodotto molto interessante è la delega di pagamento offerta da IBL Banca, che permette di arrivare ad una rata mensile fino al 50% dello stipendio netto, con la possibilità anche di rinnovare il prestito in qualsiasi momento.
La durata va dai 24 ai 120 mesi, è possibile estinguere anticipatamente il prestito senza il pagamento di nessun costo aggiuntivo, e sono previsti tassi d’interesse fissi e convenzionati con molti Istituti pubblici e statali. È possibile richiedere un preventivo gratuito recandosi in agenzia o contattando il numero verde.
Finanziamenti per dipendenti pubblici
Un’altra possibilità per i dipendenti pubblici è quella di richiedere un prestito personale classico, sia finalizzato che non. Nel caso si richieda un prestito finalizzato andrà specificata la finalità dello stesso, attraverso la fornitura di preventivi di spesa o certificati di prevendita, in base ai quali verranno valutate le richieste di prestito.
Tendenzialmente è meglio richiedere un prestito personale nel caso per esempio si voglia ottenere anche della liquidità aggiuntiva, oltre al denaro necessario per affrontare la spesa prevista. In questo caso i tassi d’interesse saranno leggermente più alti rispetto ad una cessione del quinto, proprio per la tipologia del prestito non più legata al pagamento da parte del proprio datore di lavoro.
È anche vero però che sarà possibile richiedere cifre molto più alte rispetto alle cessione del quinto, e soprattutto non più legate alla regola del quinto ma ai criteri valutativi di ogni istituto di credito. Nel caso invece dei prestiti personali finalizzati, è possibile riuscire ad ottenere delle condizioni molto vantaggiose, soprattutto in alcune categorie specifiche come l’acquisto di automobili, l’installazione di pannelli fotovoltaici e solari o i finanziamenti degli studi dei propri figli.
In entrambi i casi è possibile che vengano richieste delle documentazioni aggiuntive rispetto alla cessione del quinto, come estratti conti bancari, utenze domestiche o il Cud. Su questo argomento abbiamo scritto un’interessante guida ai prestiti inpdap. Il prestito inpdap è un finanziamento agevolato erogato dall’Inps.
Migliori finanziamenti per dipendenti pubblica amministrazione
Tra i migliori prestiti personali troviamo quello offerto da Directafin, che offre un prestito personale a condizioni vantaggiose per i lavoratori dipendenti pubblici, statali e ministeriali, a condizione che non abbiamo condizioni di protesti, pignoramenti o segnalazioni come cattivi pagatori.
È possibile richiedere da 1.000 a 30.000€, rimborsabili fino ad un massimo di 120 mesi, con un tasso d’interesse vantaggioso e fisso, erogabile anche con altri finanziamenti in corso. È possibile ricevere la somma richiesta entro 24 ore dall’approvazione della richiesta, tramite accredito diretto sul proprio conto corrente.
La documentazione richiesta riguarda il proprio documento d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga.
Oppure è possibile richiedere un prestito personale flessibile presso il gruppo BNL, che offre la possibilità di richiedere fino a 100.000€ rimborsabili in massimo 120 mesi. Si tratta di un prestito che può essere completamente personalizzabile, e che permette dopo il pagamento delle prime 12 rate di poter richiedere in qualsiasi momenti la sospensione di lacune rate.
I tassi d’interesse sono fissi e vantaggiosi, ed inoltre è possibile dopo 6 mesi richiedere ulteriore credito attraverso la ridiscussione del prestito. La documentazione necessaria è il proprio documento d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga.
Un altro prestito molto competitivo è quello di Intesa Sanpaolo, con il quale si possono richiedere fino a 75.000€ rimborsabili fino a 86 mesi, con la possibilità di richiedere il posticipo di alcune rate, in numero uguale a quello degli anni di finanziamento meno uno, posticipandole al termine del prestito. È possibile richiedere un preventivo gratuito, anche online, ed in caso di accettazione della richiesta ricevere la somma entro 24 ore direttamente sul proprio conto corrente, anche se di istituto diverso. La documentazione richiesta è il proprio documento d’identità, il codice fiscale, l’ultima busta paga ed il Cud.