La mappa di Karnaugh (pronunciata come carnò), in pratica, è una rappresentazione grafica di una funzione logica. Per tracciarla, si deve usare una tabella che racchiuda la stessa funzione. Vediamo in questo articolo un pò di storia, ossia chi l’ha realizzata, ed anche come si usa precisamente, elencandone tutte le principali regole di funzionamento.
Chi l’ha realizzata e come si usa
La mappa di Karnaugh, è stata realizzata, nel 1953, dall’ingegnere da cui prende il nome, Maurice Karnaugh (1924), che lavorava presso i Bell Laboratories, nel campo delle comunicazioni.
L’uso di questo metodo grafico, ha come scopo di ridurre il livello di complessità delle funzioni dell’algebra di Boole, e la tabella che si realizza, viene definita “tabella della verità” di una funzione booleana, e sintetizza la sua rete combinatoria.
Tramite le mappa di Karnaugh è possibile ridurre in una forma minima la funzione presa in esame, in quanto, in ogni casella della tabella, vi è inserita una variabile (A, B, C, D), che porta a delle somme logiche. Tutte le quattro variabili vanno definite “coordinate”.
Anche questa mappa, tuttavia, ha dei limiti, in quanto non si possono eseguire più di quattro variabili, e se il numero di queste ultime aumenta, sono necessarie più mappe.
Le regole della mappa
Per ricorrere a questa mappa, è bene conoscere le sue regole. La prima cosa da fare, è individuare il minor numero di gruppi, in modo che rientrino nella tabella. Ogni gruppo deve contenere il maggior numero che sia adiacente all’altro, nella sequenza delle tabelle, ed essere riportati in maniera integrale.
Da ogni gruppo di numeri si deve estrarre un termine che riassuma le sue variabili di ingresso, in modo da non variare passando da una casella della tabella all’altra. La funzione logica minimizzata sarà data dalla somma dei termini della mappa.