Ufficio sacerdotale: di cosa si occupa il canonicato? E come contattarlo?

Si definisce canonicato un beneficio ecclesiastico connesso all’ufficio di canonico, un ecclesiastico che fa parte di un capitolo cattedrale o collegiale. Nel passato, i canonici avevano delle specifiche funzioni liturgiche e, in relazione agli obblighi che avevano da assolvere, erano previste delle rendite. Tali rendite, appunto i “canonicati”, potevano derivare da terreni e fabbricati prodotti dai nobili proprio da destinare alla rendita ecclesiastica: tali nobili si riservavano il diritto di scegliere a chi spettasse il beneficio.

Spesso e volentieri, però, finiva che questi benefici finissero a membri della famiglia stessa, con la conseguenza che a ricoprire il ruolo di canonico c’erano spesso persone di nomina patrizia o privata a svantaggio del papa e dei vescovi.

La storia del ruolo del canonico

Nei primi quattro o cinque secoli di storia della Chiesa, i canonici erano tutti quegli ecclesiastici iscritti al registro conservato in ogni chiesa. Erano diretti dipendenti del vescovo e appartenevano al clero diocesano.

Con il tempo, con questo termine si iniziò a definire chi assisteva il vescovo nell’azione pastorale: spesso queste figure vivevano con lui e seguivano una “regola comune”, un canone appunto. Il fatto di seguire una precisa regola li ha quindi distinti dagli appartenenti alle istituzioni monastiche come i Benedettini o a chi appartiene agli ordini mendicanti, come francescani e dominicani. La parrocchia, come parte della diocesi che viene affidata a un sacerdote, nasce alla fine del decimo secolo: fino a quel momento, tutti i sacerdoti della diocesi vivevano vicino alla cattedrale vescovile o a una delle più importanti e sul territorio, nelle aree rurali, c’erano le pievi.

Generalmente, oggi, i canonici di una cattedrale hanno l’obbligo di recitare insieme la liturgia delle ore o, almeno, qualche sua parte.

 

Rito romano e rito ambrosiano

Secondo il rito romano, il canonico era colui il quale percepiva una rendita a seguito di adempimento di un servigio. In questo rito, i canonici si dividono in secolari e regolari; i primi si suddividono inoltre a seconda che appartengano a una cattedrale o a una collegiata.

Nel rito ambrosiano, invece, esistono diversificazioni specifiche per i canonici del clero di una cattedrale, di una basilica o di una chiesa prepositurale. Innanzitutto, si distinguono i canonici maggiori (appartenenti a una cattedrale) o minori, se appartengono a una basilica non cattedrale o a una prepositurale. Inoltre, al loro interno si dividono anche in base alle loro funzioni, presbiteriale o diaconale, e si suddividono per tipologia: effettivo, aggregato, onorario, emerito.

 

Giulia Autore

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