Periodo fertile femminile: come si calcola?

A differenza dell’uomo, che produce in qualunque momento della sua vita gli spermatozoi, le ovaie delle donne non producono sempre ovociti: succede solo una volta al mese, in quel periodo che viene definito periodo fertile femminile tra una mestruazione e l’altra, e soltanto fino alla menopausa, ovvero fino all’ultima mestruazione di una donna.

In questo periodo, un rapporto sessuale può fecondare l’ovocita della donna, e quindi calcolarlo può essere un grande aiuto sia per chi desidera una gravidanza, sia per determinare con una certa esattezza la data precisa di concepimento del bambino.

Che cosa s’intende per periodo fertile?

Prima di tutto è necessario fare una distinzione, perché spesso nel linguaggio quotidiano l’espressione ciclo mestruale viene utilizzato per indicare le mestruazioni, e invece sono due cose ben diverse: la mestruazione è precisamente la perdita di sangue che avviene una volta al mese e che dura dai tre ai sette giorni, mentre per ciclo mestruale si intende tutto l’intervallo di tempo che passa da una mestruazione alla successiva, che in media corrisponde a circa 28 giorni.

Detto questo, il periodo fertile di una donna avviene durante il ciclo mestruale, circa a metà tra una mestruazione e l’altra: solitamente dopo 14 giorni dall’ultima mestruazione avviene l’ovulazione, ovvero il momento in cui l’ovocita matura e viene rilasciato nella tuba uterina dove, se incontra gli spermatozoi, potrebbe essere fecondato.  I giorni più favorevoli al concepimento sono circa 6, e coincidono con l’ovulazione e con il periodo immediatamente precedente.

Oltre a prestare attenzione al ritmo del proprio corpo, e a contare con attenzione i giorni aiutandosi con un calendario o con una delle molte app che aiutano a tenere sotto controllo il ciclo, esistono alcuni segnali che possono indicarci l’attraversamento della fase di ovulazione.
I più comuni e precisi sono due:

  • Produzione del muco cervicale. Quando si raggiunge il massimo del periodo fertile, e quindi l’ovulazione è vicina, l’utero produce del muco fluido e filante. Sono perdite trasparenti ma ben visibili, sia quando si va in bagno sia sulla biancheria, che poi vanno a sparire dopo il periodo fertile.
  • Aumento della temperatura basale. La temperatura basale è quella che si misura la mattina appena svegli, e aumenta di circa mezzo grado durante l’ovulazione. Questo è un indizio meno evidente, e quindi per poterlo notare bisogna ricorrere a una misurazione quotidiana con registrazione dei dati.

Come calcolare il periodo fertile femminile

Interpretare i segnali del proprio corpo non sempre è facile o particolarmente affidabile, e quindi per calcolare con precisione il proprio periodo di ovulazione è meglio ricorrere a tecniche più precise.

Uno di questi è il metodo del calendario, e consiste semplicemente nel predire il periodo fertile in base alla data di comparsa delle mestruazioni: come abbiamo spiegato, il 14° e il 15° giorno dopo l’inizio della precedente mestruazione sono i giorni in cui l’ovulazione è più probabile, ma certo la fertilità non rispetta fedelmente i numeri e quindi, anche per chi ha il ciclo regolarissimo, questo metodo presenta possibilità di errori molto elevate.

Molto meglio ricorrere a un test per l’ovulazione, un semplice stick che si compra in farmacia: basta metterlo sotto il flusso dell’urina per qualche secondo e aspettare, e poi compariranno delle strisce colorate a indicare se l’ovulazione è in corso o no.

Danila Autore

Lascia un commento