Buoni pasto Poste Italiane: come richiederli, utilizzi e importo

La nuova Legge di Bilancio 2020, tra le varie normative che è andata a modificare, ha toccato anche quella che riguarda l’argomento dei buoni pasto, ovvero di quei titolo di pagamento che vengono forniti dal datore di lavoro al dipendente, e che possono essere usati per acquistare pasti o prodotti alimentari.

I buoni pasto possono essere di due tipologie: cartacei, da firmare e datare al momento dell’utilizzo, ed elettronici, interamente digitalizzati e tracciati grazie a un numero identificativo.

Oltre a fissarne il valore prestabilito, la Legge di Bilancio 2020 ha voluto favorire particolarmente l’utilizzo dei buoni pasto elettronici, così da andare sempre più nella direzione di una maggiore tracciabilità del sistema welfare aziendale.

Tra i molti buoni pasto elettronici che sono nati, anche Poste Italiane ha voluto dire la sua: ecco quindi che nasce Postepay Lunch, uno strumento molto valido per aziende e dipendenti.

Buoni pasto Poste Italiane: arriva la Postepay Lunch

Postepay Lunch è una particolare carta prepagata emessa da Poste Italiane ed è pensata proprio per funzionare come raccoglitore di buoni pasti elettronici.

Si tratta, infatti, di una carta che può essere richiesta solo dal datore di lavoro, il quale provvederà a caricare ogni mese i buoni pasto spettanti a ogni suo dipendente, al netto delle assenze del lavoratore nei due mesi precedenti alla mensilità.

Come tutti i buoni pasto elettronici, anche quelli di Postepay Lunch possono essere spesi nella mensa aziendale interna – se l’ufficio per cui si lavora ne dispone di una –  oppure in esercizi commerciali convenzionati, ovvero che abbiamo stipulando una particolare convenzione con il servizio offerto da Poste Italiane.

E non solo. I buoni pasto Postepay Lunch possono essere utilizzati anche per l’acquisto di beni alimentari: quasi tutte le più grandi catene di supermercati (tra cui Conad, Crai, Carrefour, Famila, Lidl, Sisa, Tuodi).

Anche consultare il saldo e i movimenti della carta è molto semplice:basta connettersi  al sito della Postepay oppure recarsi al pos dell’esercente, tramite cui è possibile vedere il valore dei ticket/buoni pasto caricati.

Regole fiscali per i buoni pasto elettronici

La Legge di Bilancio 2020 conferma che i buoni pasto non vanno a concorrere alla formazione del reddito, purché restino entro un valore massimo stabilito dall’articolo 51 del TUIR.

La nuova legge interviene proprio su questa normativa, e va a modificare i limiti in due diverse direzioni: i buoni pasto elettronici salgono a una soglia di 8 euro, mentre i buoni pasto cartacei scendono a un valore di 4 euro.

Questo è stato fatto, come accennavamo nell’introduzione, per incentivare l’utilizzo dell’elettronico, che è sicuramente più facile da tracciare rispetto al cartaceo.

La Postepay Lunch, quindi, è un ottimo strumento sia per il titolare dell’aziende – che tramite una sola carta potrà fornire al dipendente quello di cui necessita – e per il dipendente, che cosciente del valore fissato per ogni buono dovrà solo decidere dove spendere i ticket, non dovendo far altro che strisciare la sua carta firmata Poste Italiane.

Danila Autore

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