Esaminiamo passo per passo come funziona questo intervallo temporale di interruzione lavorativa. Con il congedo parentale erogato dall’Inps si indica un lasso di tempo di mancanza discrezionale dal proprio posto di lavoro che spetta di diritto ad ambedue le figure genitoriali. Questo servizio solitamente viene richiesto al concludersi del congedo di maternità obbligatorio per 5 mesi dopo la venuta al mondo del nascituro (necessario per legge) ed ha una durata di tempo limitata, fino al compimento dei 13 anni di etá del figlio in questione.
Durante questo lasso di tempo, l’Inps si adopera a colmare il mancato salario mensile fornendo quindi un’adeguato indennizzo di un ammontare uguale al 30 percento della paga giornaliera. Il congedo parentale non è un servizio automatico, per poterlo ottenere bisogna presentare infatti una domanda specifica presso gli uffici di competenza, inoltre questo processo economico dell’Inps non viene elargito per tutta la durata del congedo ma solamente per sei mesi prolungabili successivamente a dieci o undici solamente nel caso in cui si rispettino alcuni requisiti reddituali specifici.
Quanto dura il congedo parentale e quali sono i requisiti per estenderlo nel tempo
Entrambe le figure genitoriali hanno il diritto di beneficiare del congedo parentale offerto dall’Inps durante i primi 12 anni della vita del bambino per un lasso di tempo pari a sei mesi in caso in cui la madre sia una lavoratrice, per un periodo di tempo pari a sette mesi nel caso in cui sia esclusivamente il padre a fare richiesta del congedo e, se il permesso viene richiesto da ambedue i genitori il limite totale è pari a undici mesi.
In questo specifico caso, se la madre dovesse decidere di congedarsi momentaneamente dal lavoro per sei mensilità, il padre ha il diritto di beneficiarne per i successivi cinque mesi, mentre se la figura paterna dovesse decidere di astenersi dal lavoro per sette mesi, il limite massimo per la madre sarà automaticamente di quattro mesi.
La situazione cambia nel caso in cui sia presente una sola figura genitoriale nella vita del nascituro per svariate ragioni personali, tra cui: la prematura morte di uno dei due genitori, grave malattia o infermità fisica e mentale di uno dei due genitori, affidamento esclusivo del bambino ad una sola delle due figure genitoriali o abbandono del figlio mediante il non riconoscimento di quest’ultimo. Un ultimo caso da analizzare é quello in cui sia inizialmente presente solamente un genitore e l’altro si palesi soltanto in un secondo momento. In questa casistica specifica il termine massimo è pari a dieci mesi prolungabili ad undici soltanto nel caso in cui la figura paterna si sia astenuta almeno per tre mesi.
Le pratiche necessarie per fare la domanda per ottenere il congedo parentale e a quanto ammonta indennità
Per poter beneficiare del congedo parentale bisogna innanzitutto essere dei lavoratori, dopodiché è necessario inviare l’apposita richiesta all’Inps tramite diverse opzioni: i patronati, il numero di telefono dell’Inps o nell’area specifica per i cittadini nel caso in cui si sia in possesso del dispositivo PIN. L’indennità per il congedo parentale cambia in base all’etá del figlio del richiedente ed ha un massimo del 30 percento della RMG ( ovvero la retribuzione media giornaliera).