
Decreto Salva Italia: che cosa prevede? Chi lo ha redatto e quando?
Praticamente a tutti gli interventi normativi destinati ad avere un forte impatto sui cittadini viene affibbiato un soprannome. È ancora fresco nella memoria degli italiano il cosiddetto Decreto Cura Italia, emanato nel 2020 per potenziare il sistema sanitario e fornire aiuti economici a famiglie ed imprese durante la pandemia da Covid 19, ma facendo un passo indietro nel tempo ci si può ricordare anche del Decreto Salva Italia. Vediamo quando è stato redatto e quali misure prevedeva.
Da chi e quando è stato redatto il Decreto Salva Italia
Verso la fine del 2011 il Governo Monti ha predisposto una serie di interventi con lo scopo di dare il via ad una riforma strutturale dell’economia del Paese. Il tutto avveniva nel bel mezzo della Crisi, quindi era previsto uno sforzo collettivo per restituire un equilibrio al sistema finanziario italiano. I temi al centro della manovra erano gli immobili, il risparmio, l’evasione fiscale, le pensioni e le agevolazioni. Il Decreto Legge 201/2011 è stato emanato il 6 dicembre ed è stato poi convertito (con qualche modifica) nella Legge 214/2011, pubblicata il 27 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale numero 300. La norma è nota a tutti come Decreto Salva Italia, anche se il suo nome completo sarebbe “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità ed il consolidamento dei conti pubblici”.
Le principali misure previste dal decreto del Governo Monti
Le misure previste dal Decreto Salva Italia possono essere raggruppate in diverse categorie.
- Misure per lo sviluppo: introduzione dell’aiuto alla crescita economica (ACE) che si concretizza nella deducibilità dal reddito imponibile di un rendimento nozionale figurativo calcolato sulla base degli apporti di nuovo capitale proprio o dall’accantonamento degli utili; deducibilità dell’IRAP per la quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato ai fini delle imposte dirette, con ulteriori sconti per le imprese che assumevano giovani e donne; stabilizzazione del bonus per le ristrutturazioni edilizie, con una detrazione dell’IRPEF pari al 36% delle spese; la proroga del riallineamento delle partecipazioni, rinviato di un anno.
- Tassazione patrimoniale degli immobili: viene introdotta l’IMU, che va a sostituire l”ICI e l’IRPEF fondiaria; viene introdotta l’imposta sugli immobili detenuti all’estero da persone fisiche che risiedono in Italia; viene introdotta la nuova imposta comunale sui rifiuti TARES.
- Tassazione patrimoniale dei valori mobiliari: rimodulazione dell’imposta di bollo sui titoli (34,20 euro per i conti correnti delle persone fisiche e 100 euro per i conti correnti degli altri soggetti; il bollo minimo sui dossier titoli è fissato a 34,20, mentre quello massimo è portato a 1.200 euro); istituzione delle imposte sulle attività finanziarie detenute all’estero; introduzione dell’imposta speciale e dell’imposta straordinaria per le attività finanziarie scudate.
- Tassazione dei beni mobili registrati: introduzione dell’addizionale erariale sul bollo auto, con inasprimento del super bollo; introduzione delle imposte sulle imbarcazioni da diporto; introduzione della tassazione di aeromobili privati.
- Misure per l’emersione di imponibile e per la trasparenza: introduzione di un regime premiale per favorire la trasparenza, con agevolazioni per professionisti, imprenditori e società che istituiscono un conto corrente dedicato ai soli movimenti finanziari dell’attività; introduzione di agevolazioni per i contribuenti sottoposti a studi di settore che dichiarano ricavi superiori alle stime degli studi; l’obbligo di comunicazione all’anagrafe tributaria da parte degli operatori finanziari delle movimentazioni dei rapporti finanziari dei loro clienti per favorire le indagini finanziarie; dimezzamento della soglia massima di utilizzo del contante, che passa da 5.000 a 2.500 euro.
- Addizionali IRPEF e IVA: il Decreto Salva Italia ha introdotto l’aumento delle addizionali regionali IRPEF e l’aumento delle aliquote IVA.