Con il termine cultura finanziaria viene indicato quell’insieme di nozioni, indispensabili per amministrare con consapevolezza i risparmi personali, ma anche per eseguire al meglio altre attività comunque interdipendenti dal mondo economico-finanziario.
La padronanza di un set di informazioni in quest’ambito è essenziale per riuscire ad individuare con un basso margine di errore gli strumenti finanziari che soddisfano a pieno le proprie esigenze di allocazione delle risorse.
Inoltre, è di sicuro un modo più che valido per evitare di incorrere in truffe o in comportamenti al limite della legalità, messi in atto da alcune figure che popolano questo settore.
Il ruolo chiave della cultura finanziaria
L’esigenza di aumentare il livello medio di cultura finanziaria nel nostro paese è un tema molto sentito, in quanto sotto questo aspetto vi sono troppe lacune: un miglioramento della situazione avrebbe ad esempio un impatto significativo sulla riduzione dei costi che il sistema paese deve sostenere nei casi di ristoro ai risparmiatori frodati.
Per invertire la tendenza è possibile intraprendere appositi percorsi di formazione come quelli proposti da Alfio Bardolla Training Group (sito web: www.alfiobardolla.com), società di riferimento nel campo della didattica applicata ai mercati finanziari e ad altri specifici settori.
Come evidenziato dagli esperti che collaborano con questa realtà, per costruire un buon background di conoscenze bisogna concentrarsi su varie aree di azione: si va dall’avere una discreta padronanza dei meccanismi di funzionamento dei diversi tipi di strumenti finanziari all’essere informati sui nuovi prodotti collocati dagli intermediari; dall’avere un’idea di massima dell’evoluzione del quadro macroeconomico, all’imparare a riconoscere comportamenti non in linea con la normativa e maturare una consapevolezza sui propri diritti in ambito finanziario.
Un pieno controllo di tali elementi è propedeutico allo step probabilmente più difficile per un risparmiatore, ovvero percepire correttamente il rischio associato ad uno strumento finanziario e metterlo in relazione al contesto generale.
La cultura finanziaria e la percezione del rischio
Esistono varie tipologie di rischi contro cui è più o meno possibile adottare contromisure al fine di limitarli il più possibile. Il rischio specifico è quello più comunemente conosciuto ed anche quello che può essere controllato con maggior efficacia: rappresenta le peculiarità dell’azienda collegata allo strumento finanziario e lo si può contrastare con un’adeguata diversificazione.
Di contro, Il rischio sistematico, detto anche non diversificabile, rappresenta la variabilità della dinamica dei prezzi delle piazze finanziarie su cui è impensabile avere alcun tipo di percezione. Questo discorso è applicabile sia ai mercati dei capitali sia ai titoli del reddito fisso.
Il rischio emittente dipende dalla solidità patrimoniale e dalla solvibilità della società che colloca un determinato strumento finanziario. Il rischio valutario, come si evince dal nome stesso, è connesso ai rapporti di forza che regolano le valute in corso legale di paesi diversi.
In riferimento al mercato del reddito fisso, il rischio d’interesse rappresenta il pericolo di una diminuzione del prezzo dei bond all’aumentare dei tassi ufficiali di riferimento, proporzionalmente alla durata media finanziaria del titolo. Il rischio credito individua la difficoltà di un rimborso del capitale e dipende dalla solidità dell’azienda debitrice.
L’importanza di contestualizzare i rischi
Naturalmente, questi e molti altri tipi di rischio, per averne una corretta percezione, devono essere contestualizzati, in quanto al variare del quadro di fondo è possibile che muti anche l’incidenza con cui si riverberano su una asset allocation.
Per capire la portata di quest’affermazione è sufficiente ad esempio prendere in considerazione un portafoglio obbligazionario governativo a duration fissa.
Considerando solo i rating più elevati, di norma i bond identificano un comparto caratterizzato da una bassa volatilità, tuttavia all’inizio di un ciclo restrittivo sul costo del denaro il segmento può essere caratterizzato da un’erraticità dei prezzi comparabile a quella di titoli di puro rischio con caratteristiche difensive o anticicliche.