Architetture giapponesi: quali sono le più belle? Dove si possono ammirare?
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Architetture giapponesi: quali sono le più belle? Dove si possono ammirare?

Le architetture giapponesi, da sempre, affascinano il mondo intero. E questo avviene, molto probabilmente, perché le linee a cui si ispirano e soprattutto i princìpi su cui si fondano sono spesso così lontani da quelli a cui siamo abituati. Eppure, chi torna da un viaggio in Oriente, dal Giappone in particolare, lo fa con uno spirito più ricco, consapevole di aver ammirato alcune delle architetture più belle al mondo, difficilmente riproducibili da chiunque altro. Ma quali sono le più belle? E dove si possono ammirare? Facciamo un breve salto in Oriente e scopriamolo insieme proseguendo nella lettura di questo articolo.

Le più belle architetture giapponesi: quali sono?

Definire quali siano le più belle architetture giapponesi al mondo non è semplice. Ciascuna di esse, difatti, è un esempio irripetibile di quello che è l’arte per il mondo orientale. Per comprenderlo un po’ di più basti pensare a quanto avvenuto in occidente nel ventesimo secolo. Gli architetti erano intenti nella semplificazione di quelli che erano gli stili tipici del secolo precedente. L’ottocento, difatti, era pieno di fronzoli e fregi che non facevano più parte del mondo di alcuni anni dopo. In Giappone, negli stessi anni, le architetture giapponesi continuavano ad ispirarsi agli stessi princìpi della tradizione mantenendosi lineari e semplici pur non rinunciando ad essere complesse.

Ciò che in occidente leggiamo come modernità, in Giappone corrisponde al rispetto della tradizione.  Ed è da questa tradizione che sono nati gli esempi più belli di architetture giapponesi. Ecco le due più belle visibili proprio in Giappone.

  • Moriyama House è stata realizzata nel 2005 ed è davvero tra i migliori esempi di architetture giapponesi esistenti. Il concetto che vuole esaltare è quello di abbattere le barriere che spesso, anzi sempre, si creano in città tra l’interno di una casa e il suo esterno. Dimensioni pubbliche e private, quindi, tendono a fondersi ristabilendo un contatto tra il dentro ed il fuori, proprio come avviene più tipicamente con le case di campagna che si trovano immerse nella natura. Non c’è alcune barriera fisica tra le proprietà e le strade e ogni singolo box, con ampi vetri e senza alcuna tenda, è posizionato in maniera da osservare in ogni direzione. Sì alla privacy degli inquilini ma privilegiando l’idea del vivere comune.
  • Koshino House è la realizzazione di un sogno: quello di riuscire a rappresentare la bellezza delle cose semplici. La casa è stata progettata in base al luogo in cui sarebbe sorta. Le sue forme sono quelle che sono perché per realizzarla non sono stati abbattuti alberi e non è stato fatto alcuno stravolgimento alla superficie. L’intento è quello di non prendere mai il sopravvento sull’ambiente ma integrarsi appieno con esso.

Sono queste le due case simbolo delle architetture giapponesi tanto in patria (quindi in Giappone) che nel resto del mondo. Non è raro che proprio una di queste due case sia citata come esempio nelle lezioni di architettura orientale all’interno delle più rinomate università del pianeta. Si tratta, indubbiamente, di strutture che, se siamo appassionati di arte orientale, dovremmo andare a vedere almeno una volta nella vita. Strutture particolari, un’arte unica ed eccezionale che, una volta vista, ci entra nel cuore e non ci abbandona mai.

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