Insieme di marinai: da quanti può essere formato un equipaggio? Cosa fanno?

Il lavoro del marinaio, sebbene nel nostro immaginario sia legato alle favole e alle storie del mare, è in realtà un mestiere ancora oggi molto diffuso soprattutto nelle regioni d’Italia che danno sul mare. Nel passato, sulle prime navi, l’equipaggio che vi ci lavorava era composto da pochissime persone. È solo con l’arrivo dei transatlantici e successivamente delle navi da crociera che il numero dei membri dell’equipaggio è cresciuto enormemente. Sebbene la maggior parte lavori in cabina, i mestieri su una nave sono molti, così come i ruoli.

I mestieri su una nave

Se si pensa a una nave da crociera, è facile capire quanti lavori ci siano da fare. Essendo vere e proprie città galleggianti, infatti, non è sufficiente un equipaggio composto da marinai e da navigatori, seppure esperti: sono infatti camerieri, cuochi, manutentori di impianti e di zone comuni, personale dedito alle pulizie e al riordino, animatori e quant’altro.

Il personale di una nave viene infatti definito in alcuni modi specifici: quello “di cabina” è quello che si occupa della navigazione in sé e per sé; il personale “alberghiero” e “di ristorante” si occupa invece della ristorazione e del servizio. Il personale “di manovra” è invece addetto ai servizi di coperta, di macchina e di servizio di bordo.

La professione del marinaio

In Italia, chi fa il lavoro del marinaio è immatricolato nella “gente di mare”. Si iscrive infatti alla capitaneria di porto, la quale rilascia al marinaio un documento chiamato “Libretto di navigazione“, dove sono registrati e certificati i movimenti di sbarco e imbarco, le attestazioni di benemerenze civili e militari, eventuali cambiamenti di domicilio e altri dati come i titoli professionali marittimi, il nulla osta per l’imbarco su navi estere, gli obblighi di giuramento, i periodi di inabilità per infortunio o malattie e altre informazioni.

Nella marina mercantile italiana, per diventare marinaio è necessario avere almeno 18 anni e aver effettuato almeno 24 mesi complessivi di navigazione, di cui almeno la metà nel servizio di coperta. I marinai semplici sono detti “comuni di seconda classe”, o più semplicemente marò.

La disciplina della gerarchia di bordo

Su ogni nave c’è una rigida gerarchia dei componenti d’equipaggio. Il primo è il comandante, seguito poi dal direttore di macchina, il comandante in seconda, il capo commissario, il medico di bordo e il direttore del servizio sanitario.

Seguono poi il primo ufficiale di coperta, il primo ufficiale di macchina, il cappellano, il primo medico aggiunto e il primo commissario, seguiti a loro volta da tutti i “secondi”: secondo ufficiale di coperta, secondo ufficiale di macchina e così via. Dopo questi ruoli vengono quindi gli altri ufficiali, seguiti dal nostromo e dal maestro di macchina. Infine ci sono gli altri sottoufficiali e i comuni.

Giulia Autore